Tre anni fa è entrato sul mercato italiano 'nintedanib', trattamento che può rallentarne significativamente la progressione della patologia
Sono circa 19mila in Italia le persone affette da fibrosi polmonare idiopatica, una malattia cronica respiratoria che provoca la formazione di tessuto cicatriziale a livello polmonare, con conseguente perdita progressiva della funzionalità respiratoria. Dell'importanza della diagnosi precoce per il trattamento di questa patologia si è parlato in occasione di due simposi sostenuti da Boehringer Ingelheim nell'ambito del 20/o Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (Aipo). La patologia, non reversibile, se non diagnosticata in modo tempestivo porta alla morte entro 2-5 anni dall'insorgenza. Nell'ultimo decennio l'avvento di nuove terapie ha permesso di rallentare la progressione della malattia e migliorarne la prognosi. Tre anni fa è entrato sul mercato italiano 'nintedanib', trattamento che può rallentarne significativamente la progressione della patologia, consentendo ai pazienti di avere un'aspettativa di vita più lunga e qualitativamente migliore.
Protocollo di sperimentazione SIOOT con l’Università Cattolica di Roma per confermare l’efficacia dell’ozonoterapia nel trattamento delle infezioni sostenute da batteri resistenti
“La lotta al fenomeno delle carenze passa anche attraverso il riconoscimento delle necessità di rendere economicamente sostenibili molti farmaci essenziali. Siamo al lavoro su questo aspetto”
La riduzione del rischio di MACE è stata raggiunta indipendentemente dal livello di peso basale, dall'indice di massa corporea (BMI), dalla circonferenza vita e dal rapporto vita/altezza
Allo studio nuovi sistemi di nanoparticelle per contrastare lo sviluppo di biofilm microbici responsabili di gravi infezioni
La riduzione del rischio di MACE è stata raggiunta indipendentemente dal livello di peso basale, dall'indice di massa corporea (BMI), dalla circonferenza vita e dal rapporto vita/altezza
Allo studio nuovi sistemi di nanoparticelle per contrastare lo sviluppo di biofilm microbici responsabili di gravi infezioni
Prima tranche per la riforma che riguarda milioni di malati
Il trattamento con ofatumumab fino a sei anni continua a essere ben tollerato con risultati di sicurezza coerenti, a sostegno del profilo beneficio-rischio favorevole di ofatumumab nella SMR
Ricoverato in terapia intensiva. Azienda 'non c'è allarme'
"Da algoritmi di Facebook e Instagram rischi per la salute mentale"
"Grazie a capacità diagnostiche ma anche per un incremento di steatosi epatiche"
L'Organizzazione mondiale della sanità annuncia che un nuovo vaccino - chiamato Tak-003 - contro la dengue è in fase di prequalificazione
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